Una duplice scala decorata conduceva da una parte alla porta della Gran Sala, con arco normanno poggiante su un fascio di colonnine e dall’altra ad un ampio terrazzo su cui si affacciavano le stanze. La scala esterna del cortile che portava a tutti gli alloggi del castello, era prospiciente la parete rivolta verso mezzogiorno; Questa scala era suddivisa in tre tratti. Il primo conduceva ad un ripiano dal quale un secondo si dipartiva verso il gran Salone ed un terzo verso sud ovest, attraverso un terrazzo merlato detto “passaggio di ronda”. Questo scavalcava il portone d’ingresso al cortile ed era merlato su entrambi i lati. La parete di fronte all’ingresso era in blocchi di calcare bianco (travertino) squadrati con cura che mettevano in bella evidenza la grandissima finestra ed il portale d’ingresso agli alloggi del principe, in stile catalano. Lo Zodiaco, scolpito sopra questa finestra, era suddiviso nei dodici segni delle costellazioni; gli stipiti erano costituiti da due colonnine poggianti su zoccoli a scultura zoomorfa. Il portale che portava agli appartamenti del principe, pur conservando l’austerità dello stile della finestra, era ampio, spazioso e finemente scolpito. Sotto gli archi del cortile, vi erano gli ingressi alle scale ed i locali che ospitavano il personale del castello.
Tutte le mattine la principessa Donna Dorotea Barresi (1536-1591) veniva accompagnata dal suo seguito nella cappella di S. Antonio dove il cappellano celebrava la S. Messa. A questa cappella si arrivava passando per il terrazzo della “Gran Sala”; qui una scala conduceva ad una piccola loggia che s’affacciava all’interno della chiesa.
Una scala a chiocciola portava sulla cucula, sul “Puntale”. La “cucula” era un terrazzo situato sopra il tetto del corpo settentrionale dell’edificio dal quale si poteva dominare con lo sguardo tutta la vallata del Salso fino alle Madonie. In essa era sistemato l’osservatorio astronomico del principe Don Pietro Barresi definito “astrologo eccellentissimo”.
Il “Gran Salone” era compreso tra il cortile e gli ambienti nord del castello il soffitto della sala era in legno finemente scolpito con decorazioni in oro zecchino.
Nella “Gran Sala” primeggiavano gli stemmi della Sicilia, dei re, e delle famiglie nobili alle quali erano imparentati i Barresi-Branciforti. Le robuste travature del soffitto erano dipinte con bizzarre scene di caccia e vita agreste; vi si vedevano cacciatori a piedi ed a cavallo che ferivano con lunghe lance animali dalle forme grottesche. Nella Gran Sala, ricca di arazzi, il principe teneva la sua corte. Allo stesso livello del Salone si trovava l’appartamento del principe, costituito da quattro stanze, di cui tre dette “delle donne ” ed una detta “del custode”. Il portone “era pesante ed aveva le borchie in ottone.